domenica 29 dicembre 2013

A spasso col ministro tra crolli e cozze

Giornata tarantina per il Ministro dei Beni Culturali. “Fondamentale il ruolo del Museo”


Giornata tarantina per il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray. L’esponente del Governo ha raggiunto Taranto “recuperando” la visita poi disdetta nel corso della scorsa settimana.  Bray ha sottolineato che “il Museo rappresenta una realtà d’eccellenza per il territorio e l’inaugurazione della nuova ala costituisce una coraggiosa risposta di cambiamento e sviluppo”. Il ministro ha assicurato per il 2014 l’impegno a trovare risorse per tutelare il patrimonio archeologico. “Il valore della cultura in questa città è importantissimo – ha detto – Strutture come il Museo di Taranto rappresentano una diversificazione e il lavoro fatto è una risposta straordinaria di gente fattiva che non si ferma davanti a problematiche come quelle ambientali dell’Ilva”.

http://www.lesciaje.it/2013/12/29/una-visita-guidata/
Le sciaje
Dopo la visita “istituzionale” Bray ha insistito per visitare la Città Vecchia: ha raggiunto a piedi l’Isola passeggiando con un folto gruppo di rappresentanti istituzionali, tra cui l’Assessore ai Lavori Pubblici Lucio Lonoce in rappresentanza del Comune di Taranto, esponenti dell’associazionismo, giornalisti e fotografi. Guidato dal presidente dell’Associazione “Le sciaje” Angelo Cannata , ha visitato non solo le parti riqualificate ma anche le zone che hanno subito crolli (l’ultimo stanotte, in un palazzo di proprietà della Curia in zona “ringhiera”). Ha visitato anche alcune abitazioni private toccando tangibilmente la capacità d’accoglienza degli abitanti della Città Vecchia, tra caffè offerti, Birra Raffo e una teglia di cozze “arracanate” appositamente fatta giungere da un ristoratore.

1536601_10202638238774699_831201633_nBray ha promesso che non abbandonerà la Città Vecchia: “Ritornerò presto – ha dichiarato – . Questo è un luogo prezioso, dalla forte identità che è stata sopita per troppo tempo e che va riportata alla luce”. (CorrierediTaranto)

giovedì 26 dicembre 2013

Rigenerazioni e visioni

DAL 26 AL 29 DICEMBRE, COMITATO DI QUARTIERE CITTÀ VECCHIA, CASA OCCUPATA VIA GARIBALDI 210
presentano:
RIGENERAZIONE URBANA?  DA VICOLI CHIUSI A SPAZI APERTI!



Quattro giorni di iniziative di controinformazione sulle pratiche da operare nei territori segnati dalle speculazioni edilizie e dalla colonizzazione dell'industria pesante.
Le iniziative creano una cornice appropriata per l'inaugurazione della BIBLIOTECA POPOLARE (c/o via Garibaldi 210) che nasce dalla volontà degli occupanti di via Garibaldi 210 di continuare il percorso di rivalutazione storico e culturale cominciato con l'occupazione del 25 Agosto.
In questa dimensione va letta la mostra fotografica vicoli chiusi, un intenso susseguirsi di scatti sulle pratiche istituzionali di 'valorizzazione' dei vicoli pulsanti di storia della meravigliosa e abbandonata città vecchia. Mostra che ambisce ad evolversi e completarsi mediante scatti sulle pratiche di autorganizzazione ed autorecupero che speriamo si diffondano sempre di più in tuto il territorio tarantino. Una strada per realizzare questa ambizione verrà segnata il 28, presso la biblioteca popolare, quando la mostra verrà arricchita dagli scatti sul recupero del ex-ostello della gioventù rendendo evidente cosa intendiamo per SPAZI APERTI

-26 DICEMBRE 2013:
VIDEOPROIEZIONE 'URBAN II:" LA GRANDE TRUFFA"
+ ZIO UMBERTO DJ-SET (PUNK-ROCK-
PROGRESSIVE).

-27 DICEMBRE 2013: MOSTRA FOTOGRAFICA "VICOLI CHIUSI" + CENA POPOLARE.

-28 DICEMBRE 2013: APERTURA BIBLIOTECA POPOLARE + MOSTRA FOTOGRAFICA "VICOLI CHIUSI E SPAZI APERTI( DAL DEGRADO ALL'AUTORECUPERO)" + APERITIVO MUSICALE.

-29 DICEMBRE 2013: PRESIDIO AL MERCATO VIA DI MEZZO, ORE 10.00, "BASTA CROLLI, BASTA POLITICI" + PROIEZIONE SULLA TARANTO NEGLI ANNI '60  " L'INIZIO DELLA SIDERUGIA" + BRUSCA DJ SET.

26 E 27 COMITATO DI QUARTIERE CITTA' VECCHIA.
28 E 29 BIBLIOTECA POPOLARE CASA OCCUPATA VIA GARIBALDI 210.

INIZIO INIZIATIVE ORE 18.00.

martedì 3 dicembre 2013

Sinfonia d'autunno (2013)

Se Taranto Vecchia se ne va

“La questione del centro storico tarantino è una questione di importanza nazionale e non soltanto locale. Si tratta di conservare un complesso monumentale che interessa tutto il Paese e alla cui conservazione tutto il Paese deve concorrere.” (G. C. Argan)

Impalcature, case serrate da croci decussate, piccoli muschi che le mangiano da dentro assieme all’incuria dell’uomo che le segna da fuori. Chissà che ne avrebbe detto, oggi, Giulio Carlo Argan. Proprio lui che nel 1939 contribuì a stilare, con Cesare Brandi, la famosa legge 1089, ancora oggi base per la tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico della nazione. Proprio oggi che la bella via di Mezzo ha visto sbriciolarsi uno dei suoi stabili che, sotto i frustranti colpi di qualche goccia di pioggia, ha mostrato con un rigurgito d’orgoglio il prezioso cuore settecentesco racchiuso entro quelle mura fatiscenti. Accade a distanza di qualche giorno dall’innalzamento di un muro in tufo in Postierla via Nuova, dal crollo dell’ennesimo edificio in via Garibaldi, a qualche passo dalla chiesa di San Giuseppe. Chissà che avrebbe detto di quei cordoli che, lungo la ringhiera, hanno reso arduo il passaggio dei grandi mezzi, talmente arduo che le belle mensole di alcuni antichi balconi, solo qualche mese fa, hanno dovuto soccombere sotto urti maldestri. E se si corre con la memoria un po’ indietro – ma non di molto, appena al febbraio del 2011 –, immaginare quale tarlo l’avrebbe roso dentro alla notizia dello sgretolamento di parte della chiesa di San Paolo, in via Pentite, è difficile quasi quanto passare oggi per quella via.
Sono solo poche delle tante sconfitte del borgo antico, lasciato solo a combattere contro il tempo, contro l’incuria, contro i muschi e la pioggia e contro un devastante silenzio, quello delle Amministrazioni locali che ogni qual volta ci sarebbe stato da alzare la testa e guardare in faccia questo anziano fiore moribondo, hanno preferito volgere lo sguardo altrove. E restare in silenzio.
In silenzio la città vecchia se ne va, colpita da più fronti. Lei, che ha retto con dignità all’andar dei secoli e alle invasioni, alle guerre e ai regimi; lei che ha affascinato storici dell’arte e registi, ispirato artisti di ogni sorta; lei che ha tenuto duro fino a ridursi ai minimi termini, in una solitudine non cercata, a chiedere un aiuto che non è mai arrivato.

Crollo dell’edificio in via di Mezzo (Ph. Nicola Sammarco)
E se ne andrà davvero se non si affronterà la faccenda a piene mani, con le leggi di tutela e conservazione su un tavolo e, attorno ad esso, esperti in restauro edilizio, storia dell’architettura e dell’arte, fondi strutturali, urbanistica, sviluppo territoriale. Se ne andrà brano a brano se le Amministrazioni locali non decideranno di guardarla in faccia e dire basta al suo stato di abbandono, dirottando su di lei le risorse necessarie, tornando a considerarla una priorità assoluta nel territorio. Una priorità di ordine storico, artistico, documentario; ma anche una priorità dal punto di vista della pubblica sicurezza, perché lì dove ancora i bambini vanno a giocare, o la gente cammina in piena serenità, non si può correre il rischio di vedersi crollare addosso calcinacci e pietre, di trasformare una passeggiata in una tragedia.
E se davvero Taranto Vecchia dovesse decidere di arrendersi, di lasciarci per sempre, noi ci sentiremmo senza dubbio un po’ più soli e un po’ più vuoti; ma chi ha occupato i posti di potere senza alzare lo sguardo avrà sulla coscienza il peso delle generazioni future alle quali sarà stato negato un pezzo della propria storia, orfane della propria identità. E, non sapendo dove cercarla, cresceranno ingrate e, probabilmente, il destino della città “vecchia” toccherà, infine, a quella parte – superba – che oggi si fa chiamare “nuova”.
Sono fenomeni che hanno la stessa genesi. Sono fenomeni tristemente irreversibili. Ogni pietra che cade è per sempre. La si potrà attaccare nuovamente con un po’ di calce, ma il posto che  la storia le aveva assegnato non lo riprenderà più. (Siderlandia)