mercoledì 29 aprile 2015

Danza la città

"Il respiro della Città Vecchia di Taranto"
Seminario di TeatroDanza Urbano
Condotto da Alberto Cacopardi
Metodo Tessuto Corporeo

Venerdì 29, 17:30 - 20:00
Sabato 30, 9:30 - 18:00
Domenica 31, 9:30 -18:00
Dove: Teatro Tatà - Palazzo Ulmo -I vicoli della Città Vecchia di Taranto.

Per entrare in contatto autentico con il proprio corpo e la Città Vecchia, affinando le tecniche di movimento e creazione performativa, in un contesto di rivalutazione territoriale.
Mettersi in gioco: col proprio Sé creativo in un luogo assetato di creatività, impregnandosi di immagini, emozioni, relazioni.

Il seminario si conclude con una performance articolata fra gli spazi esterni del quartiere e interni del Palazzo Ulmo.


METODO TESSUTO CORPOREO
di Alberto Cacopardi
Si tratta di un metodo artistico - formativo - trasformativo: artistico perchè offre alle persone degli strumenti ed un percorso esperienziale utile nel sviluppare le proprie potenzialità creative, per artefici di elaborati artistici.
Formativo e trasformativo perchè è un metodo che mette i linguaggi, che arrivano dal mondo del teatro e della danza, al servizio della persona in ambito sia artistico che teatroterapeutico.
L'organismo è costituito da tessuti, ognuno dei quali ha una particolare funzione. Il collegamento tra i singoli “tessuti” crea il corpo nel suo insieme: vi sono tessuti più profondi vicini allo scheletro e altri più superficiali, in prossimità dei confini, non solo fisici, fra persona e mondo, oltre questi vi sono gli abiti che indossiamo nella società. Questi vestiti sono composti da fili che ne creano la trama. Ogni persona può essere vista come un singolo filo mentre percorre il suo cammino. Questi fili si incrociano o scorrono paralleli nella stessa direzione: la vita della persona è fatta da tanti di questi fili nutriti de persone, esperienze e luoghi vissuti e incontrati per un istante, magari catturati in un'immagine del ricordo o per un certo periodo dell'esistenza o forse così a lungo da impregnarsi nel corpo e nella voce.


ISCRIZIONI
alberto.cacopardi@gmail.com
www.tessutocorporeo.com
INFO 3402296084

sabato 25 aprile 2015

Simbolismi


Taranto Vecchia: abitanti e residenti scrivono a Vescovo e Confraternita del Carmine


“Grazie per i Misteri nell’Isola, teniamo viva la speranza non escludendo un ritorno tra i vicoli”

Sarà che a Taranto Vecchia siamo talmente abituati a sentir ripetere il lungo elenco di opere e servizi mancanti, al punto da non poter ignorare i gesti concreti. Sarà che, da bravi isolani, siamo legati a valori e modi di fare ormai andati. Ma, in tempi in cui tutto è dovuto, in rappresentanza di una nutrita schiera di abitanti e di commercianti della Città Vecchia di Taranto non possiamo fare a meno di esprimere pubblicamente la nostra gratitudine agli artefici dello storico ritorno della Processione dei Misteri nell’Isola.
Un ringraziamento dovuto, che segue di qualche settimana lo storico evento, Tempo che è stato utile per confrontarci, compattarci ed avviare una seria riflessione.
Prima ancora di ogni possibile valutazione, di ogni giudizio, di ogni dibattito su quanto di straordinario abbiamo visto nello storico Venerdì Santo del 250imo, sentiamo il dovere di gridare un grazie pieno, incondizionato, convinto.
Questo ringraziamento è innanzi tutto rivolto all’Arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro. L’attenzione dell’Arcivescovado all’Isola non è una novità e, di conseguenza, non ci meraviglia. Da sempre chiese, religiosi, confraternite rappresentano l’eccezione alla quasi totale assenza di punti di riferimento e di agenti di socializzazione nel quartiere. Ma, se possibile, il presidio sull’Isola è divenuto ancor più presente, attento, percepito dall’insediamento di monsignor Santoro, che acconsentendo alla celebrazione del 250imo in Città Vecchia ha lanciato l’ennesimo concreto segnale nella direzione di un risanamento prima di tutto storico e umano dell’Isola.
Il nostro ringraziamento non può che estendersi a tutta l’Arciconfraternita del Carmine e al suo Priore, Antonello Papalia. Un ringraziamento all’audacia, allo sforzo organizzativo, alla fatica fisica sopportata dai confratelli nel freddo di via Garibaldi, lungo il difficile salto di quota della via Nuova, per gli angusti spazi della via Duomo.
Abitanti e commercianti della Città Vecchia, dopo il faticoso tentativo di “risvegliarsi” da una notte che, ancora oggi, facciamo fatica ad ammettere di aver realmente vissuto e non solo semplicemente sognato, continuano ogni giorno a ricordare e a discutere di quella notte. La notte in cui, nel celebrare il mistero della Resurrezione abbiamo potuto sperare nella rinascita del quartiere. Un quartiere che, con fede, decoro, silenzio e devozione ha dimostrato che non sono stati sufficienti decenni di esilio per strappare ai nostri cuori il Venerdi Santo. Fede, decoro, silenzio e devozione, insieme al fascino e alla sofferenza delle pietre, dei palazzi, dei vicoli del quartiere, sono diventati parte integrante del percorso penitenziale, conferendo allo stesso un fascino che i più giovani tra di noi avevano sentito solo raccontare.
Quando i Misteri abbandonarono la Città Vecchia, fu Taranto ad abbandonare l’Isola: accecata da un mito di modernizzazione che ha modificato la storia economica, sociale, umana e residenziale della nostra città. Avete riportato la Storia a casa, per questo siete e resterete nella Storia.
In tempi in cui non solo la nostra città, ma il mondo intero scopre gli effetti collaterali di quella modernizzazione esasperata che ha allontanato ogni uomo dai suoi tempi, dai suoi affetti, dalla sua sfera umana e spirituale, da quest’Isola in cui ancora crediamo al valore della gratitudine e della riconoscenza siamo a richiedere tanto all’Arcivescovo, quanto alla Confraternita del Carmine un incontro in forma privata, per poter portare personalmente il nostro ringraziamento e – con esso -il racconto di quella splendida notte insieme alla richiesta di tenere viva la speranza, non escludendo la possibilità di riportare ancora la Processione dei Misteri nell’Isola che le ha dato i natali.
Nel cogliere l’occasione per ringraziare tutti gli operatori coinvolti nell’immane sforzo organizzativo (da Prefetto e Questore a 118, Protezione Civile, Amiu), proveremo a compattare un numero sempre maggiore di abitanti e commercianti nell’Isola, per farci trovare pronti e fare in modo che nessuno dimentichi il 250imo. (Pugliapress)

giovedì 16 aprile 2015

Qualcuno ha visto un piano?

Un piano per rilanciare la città vecchia di Taranto

A poco più di un mese dal varo dalle legge (la numero 20 del 4 marzo scorso) sull’Ilva e su Taranto, il Comune stringe sul piano per il recupero e la valorizzazione della Città vecchia da presentare al ministero dei Beni culturali. Piano che dovrà essere portato nella prima seduta del Tavolo istituzionale di Palazzo Chigi di cui si attende a breve la convocazione. Accanto al rilancio dell’Ilva, infatti, la legge fa leva su sviluppo del porto, bonifica ambientale, Città vecchia e trasformazione di una parte dell’Arsenale della Marina come museo di archeologia industriale come percorsi nuovi per Taranto. Il tutto da inserire in un Contratto istituzionale di sviluppo, di qui il tavolo di Palazzo Chigi.
«La valorizzazione culturale dovrà caratterizzare il piano per la Città vecchia – osserva il sindaco Ezio Stefàno -, ma noi abbiamo anzitutto bisogno di ricreare in questa parte di Taranto condizioni di vivibilità». I problem i più stringenti riguardano fognature e rete idrica. E ancora – dice il sindaco –, «se vogliamo che la Città vecchia riparta e attragga nuove attività, è indispensabile anche la banda larga».
Il comune ha stimato che costerà circa 3 milioni rifare le condotte idriche e fognanti. E se i fondi non verranno dal governo, sarà il comune a reperirli nel suo bilancio. Così come se il governo non reputerà coerenti con gli obiettivi della legge le scelte progettuali del comune, scatterà da parte di quest'ultimo un'altra proposta: il restauro dei palazzi storici Carducci e Troylo e dell'ex complesso Monteoliveto messo all'asta dall'Agenzia del Demanio.
Intervenire su ciascun palazzo (si parla solo di Carducci e Troylo) costa circa 7 milioni e il comune sta ora completando l’adeguamento dei vecchi progetti. Il Comune vuole farne centri per le associazioni e luoghi di cultura in modo che ci sia fruzione pubblica. Agli interventi del Comune si affiancherebbero quelli dei privati (ma Confindustria Taranto sollecita un piano unico per la Città vecchia), dell'Autorità portuale che, con fondi propri, sistemerebbe la zona a mare che va dal molo San Cataldo al Castello aragonese (lo studio di fattibilità sarà pronto il 5 maggio) e dell'Arcidiocesi, che ha presentato al ministro Dario Franceschini un progetto per il recupero della chiesa della Madonna della Salute. (Sole24h)